Benvenuti nell’epoca del trompe l’oeil

8 Novembre 2024 Blog

di Federico Sargentone
19 giugno 2024
 
Sedicesima puntata di The Meaning of Style, la rubrica quindicinale di Federico Sargentone. Parlera di critica culturale, stile, immagine, mascolinità, a cavallo tra la iper-nicchia e la cultura di massa.

 
Ho una teoria: mentre la società avanza, il bisogno di narrazioni artificiali aumenta. Perché accontentarsi di ciò che esiste nella vita vera quando si può avere di più? Grazie al progresso tecnologico, la realtà è migliorata e la verità aumentata. Negli ultimi anni, abbiamo assistito a post-verità, fake news, deep fake, immagini generate da AI – e la lista continua.

La metafora del trompe l’oeil si presta bene a una lettura della società odierna e ai comportamenti sociali. Trompe-l’œil (dal francese: ingannare l’occhio) è un termine artistico che definisce l’illusione ottica molto realistica di spazi e oggetti tridimensionali su una superficie bidimensionale. Il trompe l’œil, di solito associato alla pittura, induce chi osserva a percepire spazi e oggetti dipinti come reali. L’illusione equivalente in architettura è la prospettiva forzata.

 
 
Anche questa, una tecnica nata all’inizio del diciassettesimo secolo come prodotto dell’avanzamento tecnologico. Mentre la tecnologia progrediva fino a incorporare oggetti e strutture sempre più complesse, venne fuori la necessità di simularle nello spazio bidimensionale della pittura. Il trompe l’oeil fondamentalmente voleva forzare una tridimensionalità attraverso la simulazione.

Oggi, nella moda, vediamo la stessa cosa. Perché? Forse perché la flatness degli abiti non ci basta più. O forse perché siamo abituati ad avere ogni cosa aumentata, e devono esserlo anche i nostri vestiti. A Milano, durante la Fashion Week, Miuccia Prada e Raf Simons hanno dichiarato che nell’ultima collezione hanno «giocato con il fake, e non con la finzione». Come ha scritto il Guardian, i due hanno mandato in passerella «abiti che devi osservare da vicino e potrebbero sorprenderti. Pensi di vedere dei pantaloni in lana spessa con una cintura, ma in realtà si tratta di pantaloni di cotone leggero, dipinti per sembrare in lana spessa, con la cintura non si può sfilare». «Oggi, il fake è un elemento molto attuale», ha aggiunto Prada. «Cosa è fake? Cosa è verità?». Bella domanda!

Nel regno della simulazione estetica, ASAP Rocky che corre in un paio di pantaloni della tuta grigio chiaro, con felpa abbinata, rappresenta il testamento visivo del trend. In realtà, è vestito di pelle. Dall’arrivo di Matthieu Blazy, Bottega Veneta ha articolato la strategia del trompe l’oeil con significativo successo. Pelle che sembra denim, che sembra seta, che sembra flanella, che sembra un paio di pantaloni della tuta.

Nella storia della moda il trompe l’oeil non è certamente un segreto: basta pensare, ad esempio, ai caratteristici top tattoo di Jean Paul Gaultier, un motivo esplorato anche da Martin Margiela. Oggi però assistiamo a un climax mainstream di questa estetica. Il mondo è un posto complicato, e lo sappiamo tutti.

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