La vita di Konrad Lorenz, tra luci e ombre
Un approfondimento sulla figura di Konrad Lorenz, protagonista del romanzo di Ilona Jerger: etologo, zoologo, premio Nobel per la medicina – ma anche studioso vicino al nazismo e alle sue teorie.
Nel suo nuovo romanzo, Konrad, la scrittrice tedesca Ilona Jerger ripercorre la vita dell’etologo e zoologo Konrad Lorenz , tra punti di luce e zone d’ombra.
Perché se da un lato Lorenz è considerato il padre della moderna biologia comportamentale, o etologia – la branca della zoologia che studia il comportamento animale – dall’altro la sua figura si è avvicinata alle posizioni naziste, sedotta dalle possibilità di carriera offerte dall’adesione al partito.
Senza esitazioni né mezzi termini, in Konrad Ilona Jerger racconta un’esistenza straordinaria, divisa tra le meraviglie e gli orrori del XX secolo. Ripercorriamo anche noi le tappe principali della vita di questo grande studioso.
Biografia di Konrad Lorenz
Konrad Zacharias Lorenz nasce nel 1903 a Vienna, figlio del chirurgo ortopedico Adolf Lorenz. Anche se suo padre cercherà per tutta la vita di renderlo un medico, il giovane Konrad manifesta una predilezione per lo studio del mondo animale, in particolare per quello dei volatili.
Passa la sua infanzia sulle rive del Danubio, nella casa di famiglia ad Altenberg, i cui giardini sono popolati da centinaia di animali di specie differenti: macachi, ratti, cani e, ovviamente, pennuti. La passione per gli animali lo avvicina a una bambina di tre anni più grande di lui, che diventerà la sua futura moglie, Gretl.
Seguendo il volere del padre, Lorenz studia medicina, coltivando in autonomia la sua passione per la zoologia e la paleontologia. Dopo una parentesi come assistente universitario presso il dipartimento di anatomia, Lorenz inizia la sua carriera accademica con una pubblicazione scientifica sul comportamento delle taccole (uccelli di tipo passeriforme).
A partire dal 1935 Konrad Lorenz si sofferma sullo studio delle oche, mettendo in pratica un celebre esperimento sull’imprinting, una forma di apprendimento che permette agli uccelli di riconoscere e seguire la propria madre fin dai primi istanti di vita. Ponendosi davanti a un uovo appena schiuso, Lorenz viene identificato dal pulcino come sua madre: l’ochetta (in breve tempo battezzata “Martina”) lo inizierà a seguire ovunque.
«Sia come sia, nell’andare verso casa Lorenz non fa molta strada. Fip… fip…, il pigolio dell’abbandono, come presto Lorenz chiamerà questo suono, lo segue. Il pulcino non riesce ancora a stare fermo in piedi, solo a correre caracollando e a cadere esausto sui talloni. È in enorme difficoltà. Inciampa e la sua vocina s’incrina. A quel punto Lorenz cede, perché la sua disperazione spezza il cuore e il messaggio è chiaro: tu sei la mia mamma e quella grassa oca laggiù è un’estranea totale!»
Nel 1937 Lorenz ottiene una borsa di studio per la Comunità di Ricerca Tedesca, dichiarandosi simpatizzante del nazismo. In seguito all’annessione dell’Austria alla Germania si iscrive al partito, e la sua carriera prosegue a gonfie vele: nel 1940 ottiene la prestigiosa cattedra di psicologia all’Università di Königsberg.
«E così Konrad Lorenz ascende alla cattedra di Immanuel Kant. Il quale se ne sarebbe stupito. Uno zoologo! Un austriaco! Uno che fa ricerca sulle oche! È un’anomalia e questa scelta non è affatto un imperativo. Senza il benestare del ministero della Scienza del Reich a Berlino non sarebbe stato possibile. Siccome è dal 1938 che Lorenz non perde occasione per esortare alla «cura della razza» e a mettere in guardia sulla minaccia di “addomesticamento” dei tedeschi, la sua nomina non ha incontrato ostacoli. Quello che Lorenz ha seminato incessantemente è germogliato. E il raccolto è abbondante: una cattedra con una reputazione strepitosa».
L’altra faccia della medaglia riguarda invece tutti gli studiosi ebrei che, in quegli stessi anni, saranno costretti ad abbandonare la loro professione per via delle leggi razziali. Durante la guerra Lorenz è reclutato nell’esercito tedesco, dove riveste anche il compito di psicologo e di medico per il trattamento delle nevrosi. Nel 1942 viene fatto prigioniero dai sovietici e internato in un campo in Armenia.
Rientrato in patria nel 1948, e prese le distanze dalle derive più violente del nazismo, scrive numerose opere sugli animali e sul loro comportamento. La più famosa è sicuramente L’anello di Re Salomone, il cui titolo rimanda alla leggenda secondo cui Salomone possedeva un anello per parlare con gli animali e comprendere il loro linguaggio. Un’opera dal tono chiaro e divulgativo, ricca di esperimenti sul comportamento di uccelli, mammiferi e pesci.
Negli anni successivi scrive molti altri libri, tra i quali E l’uomo incontrò il cane (1950), Il cosiddetto male (1963), L’altra faccia dello specchio (1973), Il declino dell’uomo (1983) e Salvate la speranza (1988). Dopo numerosi riconoscimenti, arriva nel 1973 il più prestigioso di tutti: il Premio Nobel per la medicina e la fisiologia, condiviso con l’olandese Nikolaas Tinbergen e il tedesco Karl von Frisch. Un riconoscimento da molti contestato proprio per via della sua passata vicinanza al nazionalsocialismo.
Lorenz prosegue i propri studi, ritirato nella sua casa di Alternberg, fino a tarda età; muore il 27 febbraio 1989, dopo aver terminato il suo ultimo testo: Io sono qui, tu dove sei? Etologia dell’oca selvatica – il libro grazie al quale Ilona Jerger dichiara di essersi avvicinata alla storia di Lorenz:
«Ce l’ho nello studio, con dedica dell’autore. Regalo di mio padre per il mio ventiduesimo compleanno. È stato questo bellissimo volume a far sì che mi dedicassi alla ricerca sulle oche, non solo che diventassi un’ornitologa. E a spingermi a raccontare questa storia. »
Ulteriori approfondimenti per gli appassionati di biologia
«Mi concedo una momentanea digressione per segnalare un progetto che mi distoglie continuamente dal lavoro. Cliccare sull’albero della vita online è una droga per me. Faccio lo zoom sui rami, cerco l’oca selvatica o la taccola o il tritone crestato del Danubio e mi perdo nei loro rapporti di parentela. È una specie di Google Earth della biologia. L’indirizzo è onezoom.org»
fonte neripozza.it