La prima scansione del cervello della risonanza magnetica più potente al mondo
Lavora con un campo magnetico di oltre 11 Tesla, cioè molto più potente di quello usato nelle macchine a risonanza magnetica più diffuse
La macchina a risonanza magnetica Iseult è stata messa alla prova per la prima volta con venti volontari per scansionare il loro cervello. Iseult può contare su un campo magnetico molto più potente delle macchine disponibili – si parla di 11,7 Tesla contro 1,5-3 Tesla convenzionali – e quindi può garantire una risoluzione maggiore e in poco tempo.
Per avere un’immagine del cervello con un gran numero di dettagli sono stati sufficienti quattro minuti, ha spiegato la Commissione per l’Energia Atomica (CEA) francese, che ha sviluppato la macchina Iseult insieme con la Commissione per le Energie Alternative. Si tratta di una macchina molto grande: è lunga 5 metri, larga 5 metri, integra 182 km di cavi e lavora a una temperatura di -271,35° C, che viene mantenuta usando 7.500 litri di elio liquido.
Eppure, i risultati sono evidenti anche a un occhio inesperto. In pochi minuti è stata acquisita una scansione ad alta risoluzione. Eseguirla con una macchina convenzionale avrebbe richiesto molte ore. “Non è realistico in pratica visto che i pazienti non sarebbero comodi e qualunque movimento renderebbe più ‘mossa’ l’immagine”, viene spiegato.
“Il raggiungimento di risoluzioni così dettagliate ci consentirà di ottenere informazioni precedentemente irraggiungibili sui meccanismi del cervello, capire come il nostro cervello codifica le nostre rappresentazioni mentali e scoprire quali firme neuronali sono associate allo stato di coscienza”, ha aggiunto CEA, secondo cui simili scansioni “avranno un impatto sulla ricerca medica”.
Per esempio, consentiranno di monitorare con maggiore precisione il percorso seguito da trattamenti come il litio, usato per i disordini bipolari; o per valutare l’andamento (se non la diagnosi) di malattie neurodegenerative come il Parkinson o l’Alzheimer.
“Avremo ancora bisogno di diversi anni di ricerca per sviluppare e migliorare i nostri metodi di acquisizione e assicurarci che i dati siano della migliore qualità possibile”, ha commentato Nicolas Boulant, responsabile del progetto Iseult. “Il nostro obiettivo è di indagare le malattie neurodegenerative entro il 2026-2030, così come altre malattie che ricadono sotto l’ombrello della psichiatria, come la schizofrenia e i disordini bipolari”.
fonte dday.it