Il problema di Hume
Il ragionamento induttivo anche se non è logicamente inviolabile, esso sembra comunque un modo perfettamente ragionevole di formare credenze sul mondo.
Che cosa giustifica la nostra fede nell’induzione? Il filosofo scozzese David Hume argomentò che il principio di induzione non può affatto essere giustificato razionalmente. Hume ammetteva che usiamo continuamente l’induzione nella vita e nella scienza, ma insisteva nel sostenere che si tratta di una mera abitudine animale. Pensava che sfidati a fornire una buona ragione per l’uso dell’induzione, non avremmo saputo dare una risposta soddisfacente.
Hume notò che ogni volta che compiamo delle inferenze induttive, sembriamo presupporre ciò che chiamò. “L’uniformità della natura” (un).
Esempi: Finora il mio computer non mi è mai esploso in faccia; il mio computer non mi esploderà in faccia. Il nostro ragionamento sembra dipendere dall’assunzione che gli oggetti che non abbiamo ancora esaminato saranno simili agli oggetti dello stesso tipo che abbiamo esaminato. Questa assunzione è ciò che Hume intendeva parlando di uniformità della natura.
Come sappiamo che l’assunzione di questa uniformità della natura è effettivamente vera? Possiamo dimostrarlo?
La risposta di Hume è negativa, dato che è facile immaginare un universo in cui la natura non è uniforme, ma cambia il suo corso a caso da un giorno all’altro. Dato che un simile universo non uniforme è concepibile non possiamo dimostrare la verità dell’uniformità della natura. Dato che l’uniformità della natura è sempre stata vera, possiamo pensare che sia vera? E’ un ragionamento circolare dato che è esso stesso un argomento induttivo e dipende a sua volta dall’assunzione dell’uniformità della natura.
Ciò che è avvenuto nel passato è una guida affidabile per ciò che avverrà nel futuro.
Grazie all’induzione gli scienziati hanno scisso l’atomo mentre chi non si è fidato dell’induzione ha bevuto arsenico convinto che lo avrebbe nutrito, è saltato da edifici convinto di volare ecc…Riassumendo: le nostre inferenze induttive si basano sull’assunzione dell’uniformità della natura. Non si può dimostrare che l’uniformità della natura è vera, né possiamo addurre evidenze empiriche per la sua verità senza circolarità.
Hume asserisce che la nostra fiducia sull’induzione si basa su una fede cieca e non ammette nessun tipo di giustificazione razionale.
Ha esercitato una grande influenza sulla filosofia della scienza (si basa sull’induzione e Hume sembra mostrare che l’induzione non può essere giustificata razionalmente) e continua a farlo ancora oggi.
Se Hume ha ragione, le fondamenta della scienza non sembrano così solide. Questo è noto come “il problema dell’induzione di Hume”.
I filosofi hanno risposto al problema di Hume in moltissimi modi. Alcuni pensano che la chiave stia nel concetto di probabilità.
E’ naturale pensare che le premesse di un’inferenza induttiva non garantiscono la verità della conclusione, la rendono però più probabile. Si generano altre difficoltà.
Un’altra soluzione è ammettere che l’induzione non può essere giustificata razionalmente, ma sostenere che questo alla fine non è un gran problema.
Alcuni filosofi hanno affermato che l’induzione è così fondamentale per il modo in cui pensiamo e ragioniamo che non è il tipo di cosa che può essere giustificata.
Il filosofo contemporaneo Peter Strawson ha difeso questa tesi. L’induzione è uno degli standard che usiamo per decidere se certe affermazioni sul mondo sono giustificate.
Alcuni filosofi dicono che ha avuto successo nell’eliminare il problema di Hume; altri dicono di no. Ma la maggior parte pensa che sia molto difficile concepire un che modo si potrebbe fornire una giustificazione soddisfacente dell’induzione.
Frank Ramsey, filosofo degli anni Venta affermava che chiedere una giustificazione sull’induzione era come chiedere la Luna.
Bibliografia: Il primo libro di filosofia della scienza di Okasha (Einaudi)