10 Novembre 2024 Blog

L’incredibile storia di Nellie Bly
Ecco come cambiò per sempre il modo di fare giornalismo e la percezione delle donne nella sfera pubblica
11 giugno, 08:03
11 giugno, 11:16

Di:  Emanuela Musto 
Nellie Bly fu molte cose: una pioniera del giornalismo, un’attivista, un’innovativa imprenditrice, un’intrepida viaggiatrice del mondo e in seguito un’icona femminista. La sua vita e la sua carriera sono un testamento di coraggio, determinazione e impegno per la verità.
Siamo onesti, quando si pensa agli albori del giornalismo investigativo la figura di una donna non è forse la prima cosa che ci viene alla mente. Nessuno si aspettava che Nellie Bly avrebbe cambiato il mondo. Ciò che ci si aspettava dalle ragazze in quel periodo era che si limitassero alla sfera domestica. La sua feroce resistenza a queste aspettative da parte della società la portò, appena  adolescente, all’attenzione di un editore che le avrebbe aperto le porte della sua carriera e l’avrebbe portata in giro per il mondo.
Nellie Bly, all’anagrafe Elisabeth Jane Cochran, nasce nel 1864 in un piccolo centro abitato della Pennsylvania fondato dal padre, di cui era la terza di cinque figli avuti con Mary Jane Kennedy. Quando il padre muore lascia la famiglia alle prese con i problemi economici dovuti alla spartizione dell’eredità. La famiglia si sposta a Pittsburgh dove la madre si risposa per poi scoprire ben presto che il nuovo marito è un alcolizzato violento. È proprio Elisabeth, a soli 15 anni, a testimoniare contro il patrigno in tribunale. Iniziata la formazione di maestra deve interrompere gli studi per aiutare la famiglia con lavoretti saltuari.
“What girls are good for”. “A cosa servono le ragazze”. Fu questo il titolo dell’articolo che lanciò la carriera di Nellie. Il Pittsburgh Dispatch, uno dei principali quotidiani della città, pubblica un articolo che critica le ragazze che vogliono studiare e lavorare e sostiene che il loro principale compito sia quello di dedicarsi alle faccende domestiche, badare alla famiglia, cucinare e cucire, definendo le donne che tentano di fare carriera una “mostruosità”. Concetti che vanno completamente contro il credo di Elisabeth che immediatamente scrive in risposta all’articolo firmandosi little orphan girl (piccola orfanella). La sua lettera è talmente appassionata, ben scritta e argomentata che coglie la curiosità di George Madden, direttore della testata, che le chiede di svelare la sua identità. Chiaramente Madden tutto si aspettava tranne che nel suo ufficio entrasse una giovane ragazza. Le offre subito un lavoro. Visto che le donne che scrivevano a quei tempi non erano ben viste le suggerisce di scrivere sotto uno pseudonimo. Così nasce Nellie Bly.
Sin dall’inizio, Bly mostra un forte interesse per le questioni sociali, scrivendo di lavoratori, povertà e altre problematiche di genere con un occhio critico e una voce empatica. Pioniera fin dall’inizio, la sua prima storia si intitola The Girl Puzzle, in cui sostiene la riforma della legge sul divorzio e le vale un lavoro a tempo pieno nella redazione. Bly continua a indagare sulle vergognose condizioni di lavoro nelle fabbriche, facendo infuriare gli industriali e capi della finanza che scrissero al suo editore chiedendogli di convincerla di smettere. Nellie viene così assegnata a tematiche più frivole come il giardinaggio e il life style. Rifiutandosi di essere relegata alle “pagine femminili” Bly convince il direttore a farsi inviare in Messico come corrispondente estera. A soli 21 anni scrive per 6 mesi sotto la dittatura di Porfirio Diaz denunciando problemi di violenza, sfruttamento e corruzione del paese. Minacciata di arresto, fugge dal Messico a New York sperando in nuove opportunità. Convince il noto editore Joseph Pulizer – che pochi anni prima aveva acquistato il New York World e l’aveva trasformato in uno dei giornali più influenti degli Stati Uniti – ad assumerla. Bly ha già un’idea audace e innovativa per quegli anni: fare un’inchiesta sui presunti abusi subiti dalle pazienti nel manicomio femminile di Blackwell’s Island, a New York. Ma come? I manicomi erano notoriamente degli stabili chiusi al pubblico e molto riservati. Nelly decise che si sarebbe finta pazza e si sarebbe fatta ammettere nell’istituto. È così che scrive uno degli articoli più innovativi del tempo: Ten days in a mad-house (Dieci giorni in un manicomio). Ne esce un’inchiesta che descrive il manicomio come un luogo di violenze, sopprusi e torture. Il cibo è rancido, i bagni freddi, l’igiene scarsa; inoltre, spiega Bly, molte donne rinchiuse sono emigrate, povere o internate dai familiari contro la loro volontà. “Una trappola umana per topi. È facile entrare ma, una voltà lì è impossibile uscire”. Ma Bly esce dopo 10 giorni grazie all’intervento del suo giornale. Il suo reportage, pubblicato nell’ottobre 1887 sul New York World in una serie di articoli, porta a una riforma significativa nelle istituzioni psichiatriche e lancia per sempre la sua carriera come giornalista d’inchiesta. Prima di allora nessun giornalista, uomo o donna, era andato sotto copertura per fare un’inchiesta. Nellie continua la sua attività da giornalista investigativa: torna sotto copertura facendosi arrestare per denunciare le condizioni delle detenute nelle carceri di New York, riporta storie di operaie o domestiche sfruttate e cerca di essere presente durante gli avvenimenti di rilievo. Nel 1894 è l’unica reporter a raccontare lo sciopero delle Pullman Railroads dalla prospettiva dei lavoratori. Diritti delle donne e dei lavoratori e sicurezza sul lavoro restano i temi a lei più cari durante tutta la sua carriera. Il suo stile è pungente ed estremamente personale e la sua partecipazione emotiva sempre molto sentita. È in questo periodo che il New York Journal la incorona “migliore reporter d’America”.
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Ma Nellie Bly è uno spirito indomito, incapace di stare fermo. È così che nel 1889, ispirata dal romanzo di Jules Verne Il giro del mondo in ottanta giorni, decide di compiere un’impresa epica: fare il giro del mondo in meno tempo. Ancora una volta convince Pulizer a finanziarle questa avventura con la promessa di raccontare le sue gesta in puntate regolari. Parte da New York il 14 novembre 1889 con poco più di una borsa da viaggio. Nel suo viaggio attraversa l’Atlantico, visita l’Europa, l’Asia, e l’America, documentando il suo viaggio con continui telegrafi e corrispondenze. I suoi articoli sono seguitissimi tanto da creare un gioco dell’oca intorno al mondo per i lettori. Alla fine sono più di un milione di persone a partecipare alla lotteria istituita da Pulizer per indovinare l’ora e il giorno esatti del rientro a New York. Settantadue giorni, sei ore, undici minuti e quattordini secondi dopo la sua partenza, Nellie fa il suo rientro in città accolta da una folla in delirio. Sono le 15.51 del 25 gennaio 1980. Questa impresa non solo consolida la sua fama, ma dimostra anche la crescente interconnessione del mondo moderno.
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Elizabeth Wetmore Bisland e Elizabeth Jane Cochrane: due americane battono il record di Phileas Fogg e fanno il giro del mondo in 72 giorni (5./5)
Laser 22.08.2022, 11:00

 
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Prende una pausa dal giornalismo quando a 31 anni si sposa con Robert Livingstone Seaman, magnate dell’industria siderurgica. Alla morte del marito nel 1904, Bly diventa presidente delle sue aziende. Sempre dalla parte dei lavoratori, Nellie fa costruire ambulatori medici, biblioteche, palestre per il tempo libero, una cosa più unica che rara per l’epoca. Quando la società va in banca rotta Bly torna alla sua vera missione, il giornalismo. Nel 1911 ricompare come corrispondente per il New York Evening Journal, coprendo storie di interesse nazionale. Durante la Prima Guerra Mondiale è l’unica donna (nonché una tra i pochi giornalisti stranieri) a visitare il fronte tra Serbia e Austria. Nel 1913 scrive della marcia delle suffragette sostenendo che di lì a pochi anni gli Stati Uniti avrebbe concesso alle donne il diritto di voto. Accade nel 1920. Muore nel 1922 a soli 57 anni a causa di complicazioni legate ai polmoni.
Nellie Bly non è stata solo una giornalista avventurosa; è stata una pioniera che seppe sfruttare la sua risonanza mediatica per affrontare ingiustizie e portare alla luce storie che altrimenti sarebbero rimaste nell’ombra. La sua eredità come pioniera del giornalismo investigativo e del femminismo è ancora vibrante. Le sue imprese hanno ispirato generazioni di donne a perseguire le proprie passioni e a sfidare le limitazioni di genere. In un mondo in cui le donne venivano spesso relegate ai margini, Bly dimostra che possono essere leader, innovatrici e agenti di cambiamento. Nellie Bly rimane un simbolo di coraggio e determinazione femminile. La sua vita e la sua carriera sono un esempio di come le donne possano superare le barriere, affrontare le ingiustizie e fare la differenza nel mondo. La sua storia è una celebrazione del potere delle donne di cambiare il corso della storia, una storia che continua a ispirare e a motivare le nuove generazioni di femministe in tutto il mondo.

fonte rsi.ch

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