9 Gennaio 2025 Blog

Matilda Djerf nella bufera: ecco cosa è successo all’influencer e imprenditrice svedese
Un documentario in cui le attuali ed ex dipendenti la descrivono come una boss terribile è diventato virale su TikTok, facendo crollare un castello che sembrava «perfetto» e privo di crepe
DI ALESSIA AMOROSINI
17 DICEMBRE 2024

 
 
Matilda Djerf, classe 1997, è stata a lungo tra le influencer più amate e seguite. Le sue immagini non filtrate, i suoi capelli fluenti, il suo stile minimalista e chic hanno invaso i social ed è velocemente diventata una delle persone più ricercate per trovare ispirazione in fatto di stile e attitudine. La ventisettenne ha lanciato il suo brand di abbigliamento Djerf Avenue, per vendere l’immaginario effortless e curato che lasciava trapelare dal suo feed e farlo approdare direttamente negli armadi delle sue followers.

La sua potenza mediatica da trendsetter è paragonabile a quella di Hailey Bieber. Quest’ultima, non a caso, ha scelto proprio di collaborare con Matilda Djerf per la collezione natalizia del suo brand beauty Rhode.

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Quella che sembrava una scelta di marketing geniale, si è rivelata un flop nel tempismo dato che, qualche giorno dopo,  il magazine Aftonbladet, ha pubblicato un documentario con protagoniste le attuali ed ex dipendenti di Matilda Djerf, mentre svelavano un lato inedito e terrificante della loro capa.

 
 
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L’identikit che è venuto fuori da questa denuncia collettiva è quello di una mean girl, da far impallidire Regina George, lontana dall’immagine della vicina della porta accanto sempre gentile e pronta a darci le sue uova o lo zucchero.

 
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VIDEO

Alessandro Cattelan risponde a 18 domande in 128 secondi

 
Secondo le voci interrogate, Matilda Djerf sarebbe una boss severissima e bulla, pronta a umiliare e urlare contro le sue collaboratrici se non le portano il caffè, le servono del cibo senza averlo scaldato o si siedono nel posto sbagliato. C’è chi dice che Matilda Djerf non avrebbe nascosto il suo disgusto quando apprendeva che le sue risorse erano arrivate in ufficio usando i mezzi pubblici. Una lavoratrice ha anche raccontato di aver dovuto scattare tantissime foto a una modella perché risultava, a detta di Djerf, «troppo grassa». L’imprenditrice avrebbe addirittura negato l’accesso al suo bagno alle dipendenti e, quando una di loro l’avrebbe usato per sbaglio, avrebbe fatto pulire l’ambiente da una collega.

 
In generale viene descritto, quindi, un luogo di lavoro tossico e poco inclusivo, lontano dalla narrazione fiabesca che era emersa finora sulla fondatrice e sul brand.

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Matilda Djerf ha rotto il silenzio, fissando un commento sotto il suo ultimo post e scrivendo: «Creare uno spazio sicuro, inclusivo e rispettoso è sempre stato essenziale per me, sia come persona che come fondatrice di Djerf Avenue. Prendo queste accuse molto seriamente e se le mie azioni hanno fatto sentire maltrattato qualcuno, chiedo scusa sinceramente. L’inclusione è uno dei miei valori fondamentali e la base di tutto ciò che ho costruito con il brand. Stimo profondamente tutti coloro che ci rappresentano e mi impegno a garantire che si sentano sempre apprezzati, inclusi e supportati. Se qualcuno ha provato il contrario sono davvero dispiaciuta. Non mi riconosco in tutte le accuse fatte, ma le vedo come un’opportunità per ascoltare, crescere, assumersi la piena responsabilità di leader. Mi impegno a riflettere, migliorare e promuovere una cultura migliore per tutti, con i consigli e la guida di un coach e di feedback continui».

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È vero, gli utenti sono stufi di ricevere i canonici video di scuse studiati a tavolino e tutti uguali ma, anche in questo caso, non sono affatto soddisfatti del modo in cui la loro (ex) beniamina ha deciso di rispondere: qualche riga sotto un post non è, secondo loro, sufficiente per liberarsi da accuse di questo calibro.

Il danno d’immagine c’è stato: c’è chi, su TikTok e IG, si pente di aver approfittato degli sconti del brand (pre bufera) e, ora, sta meditando se fare un reso, chi vuole boicottare Djerf Avenue e non acquistare più nulla, chi ha smesso di seguire l’influencer e chi si dice sollevato di non aver mai comprato nulla.

Non manca però chi la difende, molti stentano a credere che l’immagine che Matilda ha venduto di sé, tutti questi anni, non solo non corrisponda al vero ma che lei sia esattamente l’opposto di quello che traspare.

Non ci resta che vedere come si evolverà la faccenda, ma una cosa è certa: la patina virtuale delle personalità perfette dalle vite apparentemente perfette, sta vacillando sempre di più.
 

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