Il Pianeta ringrazia: 6 battaglie ambientali vinte nel 2024 (e la lotta continua!)
RICCARDO LIGUORI
Pubblicato il 31/12/2024
Il 2024 è stato un anno di progressi significativi nella lotta per la salvaguardia dell’ambiente. Dalla creazione di nuove aree protette al riconoscimento dei diritti degli animali, ecco 6 vittorie che ci ispirano a continuare la battaglia per un futuro, e soprattutto un presente, più sostenibile
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Indice
Messico gli animali entrano in Costituzione
Nasce la più grande riserva marina dell’Adriatico
Indonesia salva la foresta degli indigeni incontattati
Lago Bianco no alla neve artificiale
Australia più della metà del territorio oceanico diventa area protetta
Corea del Sud vietato il business della carne di cane
Mentre il 2024 volge al termine, è tempo di bilanci. E se da un lato le sfide ambientali che ci attendono sono ancora enormi, dall’altro possiamo guardare con soddisfazione ad alcune importanti vittorie ottenute quest’anno. Dalla tutela degli oceani alla difesa dei diritti degli animali, fino alla salvaguardia di ecosistemi preziosi, il 2024 ci ha regalato (anche) motivi di speranza e confermato che la mobilitazione dei cittadini e delle organizzazioni fa la differenza.
Ecco 6 traguardi raggiunti quest’anno che vale la pena celebrare.
Messico: gli animali entrano in Costituzione
Il Messico ha fatto un passo da gigante nel riconoscimento dei diritti degli animali, inserendo la loro tutela nella Costituzione, sancendo il dovere di proteggerli e tutelarli. Un traguardo storico, frutto di anni di campagne e mobilitazioni della società civile, che pone lo Stato americano all’avanguardia nella legislazione a tutela degli animali. Questa vittoria dimostra che il cambiamento è possibile e che la voce dei cittadini può influenzare le decisioni politiche.
Nasce la più grande riserva marina dell’Adriatico
Nel Canale di Otranto, tra Italia e Albania, è stata istituita la più grande riserva marina dell’Adriatico. Un’area di oltre 1.900 km2 sarà protetta dalla pesca a strascico, garantendo la sopravvivenza di specie a rischio come i coralli bianchi e le gorgonie. Un’ulteriore area cuscinetto di circa 700 km2 sarà sottoposta a limitazioni per ridurre l’impatto della pesca. Questa vittoria è il risultato di anni di sforzi da parte di MedReAct e dell’Adriatic Recovery Project, e rappresenta un passo importante per la tutela della biodiversità del Mediterraneo.
Indonesia: salva la foresta degli indigeni incontattati
Il colosso chimico BASF ha rinunciato a un progetto, da 2,6 miliardi di dollari, di raffineria di nichel sull’isola indonesiana di Halmahera, che avrebbe minacciato la sopravvivenza degli indigeni Hongana Manyawa incontattati. Una vittoria per la tutela dei popoli indigeni e delle foreste, ottenuta grazie alla campagna di Survival International. Questo caso dimostra, un’altra volta, che la pressione internazionale può indurre le grandi aziende a rivedere i propri progetti e a rispettare i diritti delle comunità locali.
Lago Bianco: no alla neve artificiale
Dopo 14 anni di battaglie politiche e legali con l’interessamento anche di Cai, Legambiente, Lipu e Wwf, il comune di Valfurva ha stralciato il progetto di utilizzare l’acqua del Lago Bianco, nel Parco Nazionale dello Stelvio, per la produzione di neve artificiale. Una vittoria per la tutela di un ecosistema alpino unico, ottenuta grazie alla mobilitazione di cittadini, gruppi ambientalisti e associazioni. La fragilità degli ecosistemi montani ha resistito alla pressione degli interessi economici.
Australia: più della metà del territorio oceanico diventa area protetta
L’Australia ha annunciato l’ampliamento del parco marino subantartico delle isole Heard e McDonald, portando al 52% la percentuale di acque territoriali protette. L’espansione aggiunge oltre 300.000 chilometri quadrati di oceano protetto, quadruplicando la dimensione del parco marino. Un passo importante per la conservazione della biodiversità marina, anche se gli scienziati chiedono maggiore protezione per alcune aree cruciali per pinguini, albatros e foche
Corea del Sud: vietato il business della carne di cane
La Corea del Sud ha messo al bando il crudele business della carne di cane, vietando l’allevamento, l’uccisione e la vendita dei nostri amici a quattro zampe a scopo alimentare. Una vittoria storica per gli attivisti per i diritti degli animali, che da anni si battono per porre fine a questa pratica crudele. La decisione dell’Assemblea nazionale del Paese asiatico riguarderà l’allevamento dei cani, la loro uccisione e la vendita della carne destinata al consumo umano.
Queste 6 vittorie ci ricordano che la lotta per la tutela del Pianeta è una maratona, non uno sprint. Un movimento costante che ci informati e disposti a mobilitarci per la salvaguardia del nostro Pianeta.