10 Gennaio 2025 Blog

Arriva il picco delle Quadrantidi, il primo sciame meteorico del 2025
 di Mariasole Maglione
  Gennaio 3, 2025
 in Astronomia e astrofisica, News, Scienza, Sistema solare
 

Astrofotografia durante l’attività di uno sciame meteorico come quello delle Quadrantidi.
 
 
 
Con l’inizio del nuovo anno, arriva anche il picco delle Quadrantidi. Questo sciame meteorico, che raggiungerà la sua massima attività il 3 gennaio 2025, è il primo grande evento celeste del calendario annuale. Caratterizzate da un’intensità notevole, con una frequenza oraria che in buone condizioni di osservazione può superare le 100 meteore all’ora, le Quadrantidi sono meno conosciute rispetto ad altri sciami, come le Geminidi o le Perseidi, ma non meno spettacolari.

Il loro nome deriva dalla costellazione ormai in disuso del Quadrante Murale, che si trovava tra le attuali costellazioni di Boote e Dragone. Sono infatti dette anche “Bootidi”. L’origine delle meteore è attribuita ai frammenti di 2003 EH1, un oggetto che gli astronomi considerano il residuo di una cometa estinta.

Il radiante, cioè il punto nel cielo da cui sembrano provenire le meteore, è situato vicino alla coda del Grande Carro, quindi basso all’orizzonte tra il tramonto e la mezzanotte. Questo inevitabilmente diminuirà il numero di meteore osservabili in queste ore, anche se grazie all’assenza della Luna, che tramonterà presto, il cielo notturno sarà molto buio per gran parte della notte.

Posizione indicativa del radiante dello sciame meteorico delle Quadrantidi.
Quando e come osservare le Quadrantidi
Il momento migliore per osservare le Quadrantidi sarà il 3 gennaio. Il massimo dell’attività è previsto intorno alle 17:00 italiane. A differenza di altri sciami meteorici, le Quadrantidi hanno un picco molto breve, che dura solo alcune ore, per via della densità del flusso di detriti che la Terra attraversa nel suo passaggio.

Per osservare al meglio le Quadrantidi è necessario allontanarsi dalle luci cittadine e scegliere un luogo buio e privo di ostacoli visivi, come montagne o edifici. Non serve attrezzatura specifica, poiché le meteore sono visibili a occhio nudo. Per chi desidera seguire l’evento con maggiore precisione, app e mappe stellari come Stellarium possono essere utili per individuare il radiante o monitorare l’intensità dello sciame.

Dall’Italia, purtroppo, sarà difficile osservarle, perché dal crepuscolo serale a mezzanotte lo sciame meteorico si trova molto basso sull’orizzonte, e solo nelle ore successive arriverà a un’altezza maggiore nel cielo.

Uno sciame un po’ “speciale”
Le Quadrantidi sono uno degli sciami meteorici più intensi dell’anno, ma la loro notorietà è limitata rispetto a eventi come le Perseidi di agosto. Questo è dovuto in parte alla loro brevità: mentre molti sciami presentano picchi distribuiti su più giorni, il massimo delle Quadrantidi dura solo poche ore. Inoltre, il freddo inverno dell’emisfero boreale spesso scoraggia gli osservatori casuali.

Tuttavia, per chi decide di affrontare le basse temperature, lo spettacolo è assicurato. Le meteore delle Quadrantidi sono particolarmente brillanti e veloci, attraversando l’atmosfera terrestre a circa 41 km/s. Questo le rende facilmente visibili anche in condizioni di luminosità moderata, purché il cielo sia limpido.

La loro origine è altrettanto interessante: a differenza della maggior parte degli sciami, che derivano da comete attive, i frammenti delle Quadrantidi provengono da una cometa ormai estinta, che ha lasciato dietro di sé una scia di detriti che la Terra attraversa ogni anno. Identificato di recente, questo oggetto, denominato 196256 (2003 EH1), potrebbe essere la cometa C/1490 Y1, osservata da astronomi cinesi, giapponesi e coreani 500 anni fa.

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