Bracciale COSMOOS Polaris
Polaris (α UMi / α Ursae Minoris) è un sistema stellare triplo situato nella costellazione dell’Orsa Minore; Polaris è la stella più luminosa della costellazione, ed è anche la stella più brillante vicina al polo nord celeste, motivo per cui è anche conosciuta come stella polare o stella del nord.
Poiché si trova quasi perfettamente sulla proiezione in cielo dell’asse di rotazione della Terra “sopra” il polo nord, Polaris è apparentemente ferma nel cielo, mentre tutte le altre stelle dell’emisfero boreale sembrano ruotarle attorno. È così un ottimo punto di riferimento per la navigazione celeste nell’emisfero nord della Terra, visto che data la sua declinazione resta invisibile nell’emisfero australe.
L’antichità dell’uso di questa stella è testimoniata dal fatto che è stata trovata nelle prime tavolette assire conosciute. Nella nostra era, Polaris si trova a circa 1 grado di distanza dal vero polo nord celeste, e descrive quindi un piccolo cerchio di circa 2° di diametro. Polaris definisce il vero azimut nord solo due volte nell’arco delle 24 ore. Durante il resto della giornata è solo un’approssimazione, che deve essere corretta usando le apposite tabelle.
Il navigatore greco Pitea descrisse il polo nord celeste come privo di stelle nel 320 a.C. Tuttavia, Polaris è stata descritta come punto di riferimento già nella tarda antichità, e descritta come sempre visibile da Giovanni Stobeo, nel V secolo. Infine, la stella è sempre descritta come “polare” nel pieno Medioevo. Nel 1926 lo stato dell’Alaska decise di creare una propria bandiera, e in questa vennero raffigurate le sette stelle dell’Orsa Maggiore e la Stella polare.
Anche se Shakespeare scrisse “sono costante come la stella del nord”, a causa della precessione degli equinozi la stella più vicina al polo nord celeste cambia col passare dei millenni. In futuro, il polo nord celeste si allontanerà da Polaris dopo il XXI secolo e passerà per Gamma Cephei tra circa 2000 anni, mentre Deneb tornerà ad essere la stella polare tra meno di 8000 anni, mentre in passato, attorno al 2500 a.C. fu Thuban la stella polare.
Polaris si trova facilmente nel cielo notturno: è sufficiente seguire la linea formata da Merak e Dubhe (β e α Ursae Majoris), le due stelle al margine del Gran Carro. È anche possibile seguire il punto centrale della ‘W’ formata da Cassiopea. Avendo una declinazione di +89° 15′, è in pratica invisibile dall’emisfero australe, mentre è circumpolare in tutto l’emisfero boreale della Terra, dove rimane apparentemente immobile durante tutto l’anno. Avendo una magnitudine di +1,97, è possibile scorgerla anche dai piccoli e medi centri urbani moderatamente affetti da inquinamento luminoso.
Etimologia
Il nome proviene dal latino Stella polaris, letteralmente “Stella polare”. Data la sua vicinanza al polo nord celeste la stella ha ricevuto vari nomi nel corso della storia; i naviganti greci la chiamavano Kynosoura o Cynosura, il cui significato è “la coda del cane”, o anche Fenice, o Stella Fenicia. Nell’antica Cina era conosciuta con nomi diversi, come Pih Keih, Ta Shin e Tien Hwang Ta ti, “il gran governante del cielo”. Nel nord dell’India era conosciuta invece come Grahadhara, “l’appoggio dei pianeti”, mentre a Damasco la si conosceva come Mismar, “l’ago”, o “il chiodo”.